Prendete: questo è il mio corpo (Mc 14,22)

Dio è il nostro alleato più grande e noi siamo alleati di Dio (1a lettura). La storia ci dice che l’alleanzacon Dio è stata sincera nelle intenzioni, ma continuamente infranta per le infedeltà di Israele. Essa diventa definitiva nel sangue di Cristo. Ogni volta che noi celebriamo l’Eucaristia celebriamo la nuova alleanza, quella eterna che Dio ha stretto con i molti, cioè con tutti. E ogni volta che celebriamo l’Eucaristia ci incontriamo tra fratelli che, pieni di speranza, si sentono coinvolti con Cristo, perché al nostro servizio per amore è legato il futuro dell’uomo e l’avvento fra gli uomini del regno di Dio. Cristo si rende presente fra noi e si dona a ciascuno perché noi a nostra volta siamo presenti al mondo come lievito che lo fermenta.

Accogliere il Corpo di Cristo ci impegna a lasciarci trasformare da Lui per diventare come Lui; ci impegna anche ad una intensa attività di rinnovamento dell’ambiente in cui viviamo: gli altri diventano fratelli con i quali condividiamo l’umanità. Prendere, ricevere il pane benedetto è prendere e ricevere Gesù. Egli lo consegna per nutrire la vita dei discepoli e per farli entrare in comunione con Lui. E questa comunione ci cambia in Lui e ci rimanda poi ad amare come Lui ha amato. Un amore concreto e grande, un amore che non si risparmia, un amore che si dona fino in fondo. Proprio come Lui!

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