Noi in famiglia siamo tutti cristiani, ma il nostro figlio più grande, pur essendo battezzato e avendo conosciuto il Movimento dei Focolari, dubita dell’esistenza di Dio. Noi preghiamo e credo che Dio ci abbia ascoltato, poiché appunto Jean Luis ha vissuto un’esperienza straordinaria.
Mio marito e io per motivi vari siamo ad Abidijan, mentre i nostri figli sono a casa a Man. Nella notte veniamo a sapere che la capitale, Man, appunto, è stata presa dai ribelli. Non possiamo tornare a casa. Telefoniamo ai nostri figli dicendo loro di essere prudenti. Nella stessa notte quattro ribelli vanno a casa nostra. Dopo aver derubato i ragazzi del loro cellulare e dei pochi soldi che avevano, vogliono arruolare per forza Jean Luis, visto il suo aspetto di atleta. I fratelli minori supplicano di lasciarlo, ma invano. Dio però vegliava su di loro! D’un tratto il capo dei ribelli dice: «Non lo prendiamo perché i genitori non ci sono. Se ci fossero lo porteremo con noi».
Nel lasciare la casa il capo sussurra alla sorella più grande: «Andate via al più presto, questa volta lo lasciano, ma ritorneranno domani e lo prenderanno», e indica quale sentiero prendere. Sarà quello giusto? Sarà una trappola?, si chiedevano i ragazzi. Partirono all’alba senza un soldo in tasca. Camminarono per 45 km. Arrivati a una cittadina trovano un camion: il prezzo però è triplicato. Uno sconosciuto li mette in macchina pagando per tutti. I ragazzi gli chiedono il suo indirizzo affinché il papà possa rimborsarlo più tardi, ma egli non accetta. Arrivati a una città più grande trovano alloggio in una famiglia, anch’essa sconosciuta. Li fanno mangiare, lavarsi e li portano alla stazione per prendere un pullman per Abidijan. Durante il viaggio continui controlli dei documenti, ma mai ai nostri figli.
Arrivati ad Abidijan non erano in buone condizioni, ma travolti dall’amore di Dio! Jean Luis per prima cosa chiede dove si trova una chiesa e dice al papà: «Papà, il tuo Dio è veramente forte!».
K. C. – Costa d’Avorio