Chi fa la volontà di Dio, costui è per me fratello, sorella e madre (Mc 3,35)

Dei messaggeri annunciano a Gesù che fuori ci sono sua madre e i suoi cugini. Essi non riescono a raggiungerlo a causa della folla assiepata attorno a Gesù, desiderosa di ascoltare la sua parola. La prima reazione di Gesù è quella di chiedere chi sono i suoi familiari, e lo fa in maniera sconcertante; non per insensibilità o per disprezzo dei vincoli familiari, ma soltanto per appartenere completamente a Dio. In questo modo Gesù ci aiuta a capire cosa significa essere la sua comunità. Madre a fratelli di Gesù sono quelli riuniti attorno a Lui, perché ascoltano e mettono in pratica le sue parole.

Vivere la parola ti permette di “fare” la volontà di Dio. Il compimento della volontà di Dio è il criterio di appartenenza alla famiglia di Gesù, alla sua comunità. Fare la volontà di Dio: qui sta la nostra grandezza e la nostra grande possibilità. Quella volontà di Dio che scopriamo nell’ascolto della sua parola, nelle vicende quotidiane, nelle leggi dello stato, nei doveri che nascono dal mio stato di vita (se sono papà, mamma, uno studente, un operaio, un impiegato, un datore di lavoro…), nella voce della coscienza. La beata Chiara Luce Badano diceva in una sua preghiera a tu per tu con Dio: Se lo vuoi tu, lo voglio anch’io. Questo ci permette di essere familiari di Dio.

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