All’inizio del mese ho ricevuto una lettera da casa nostra, all’interno del Paese. Mi dicevano che mia moglie era caduta gravemente ammalata: soffriva tanto e aveva bisogno di medicine. In quel momento disponevo di pochissimi soldi e quelle medicine erano molto costose. Non sapevo cosa fare, ma nonostante tutto speravo che la provvidenza di Dio ci avrebbe aiutato.
Proprio in questo momento ho incontrato una persona di mia conoscenza che mi chiedeva un po’ di soldi per poter mangiare. Sentivo che non potevo dargli nemmeno 100 franchi, perché mi mancava ciò che occorreva per le medicine di mia moglie. D’altra parte conoscevo bene questa persona e sapevo che impiegava tanto tempo a restituire i debiti !
Immediatamente, però, mi sono ricordato della Parola di Vita di dicembre che diceva: «Al di sopra di tutto poi, vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione» (Col 3, 14).
Allora ho capito che prima di pensare al mio problema, dovevo pensare a questa persona, fidandomi di Dio per il resto. Così gli ho chiesto quanto gli serviva. Era una somma piccola. Ho pensato che non gli sarebbe bastata e, dunque, gli ho dato più di ciò che mi ha chiesto, pensando a ciò che serve a me quando ho fame.
Dio mi ha dato subito la risposta: i soldi che mi servivano per le medicine mi sono arrivati all’improvviso da qualcuno, senza cercarli!
Tre giorni dopo ero di nuovo senza soldi e questa volta avevo bisogno io di comperarmi qualcosa da mangiare, ed ecco che vedo arrivare la persona alla quale avevo prestato qualcosa. Veniva a ringraziarmi e a restituirmi i soldi. Sono stato molto contento, ma la cosa più bella è che il nostro rapporto è completamente cambiato.
E.N. – Burundi