L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto (Mc 10,9)
La liturgia odierna rappresenta un’occasione per riflettere sul rapporto uomo – donna e sulla vita matrimoniale alla luce della parola di Dio. Complementarietà tra maschi e femmine, uguale dignità fra uomo e donna, l’indissolubilità del vincolo matrimoniale sono le idee principali presentate dalle letture. “I due saranno una sola carne”, cioè un solo essere, una sola personalità. Perché così è e deve essere l’amoretra uomo e donna: potente fino a separare dai propri genitori (v 7), vitale sì da formare una nuova esistenza (v 8), esigente a tal punto da non venir mai meno (v 9).
Uomo e donna sono chiamati, nel matrimonio, ad una reciprocità – incontro – completezza che si realizzi a tutti i livelli. Non si tratta più di un camminare “soli”, ma “assieme” verso la propria realizzazione, verso i fratelli, verso il Signore. Una tale unione è voluta dalla volontà di Dio (v 9). È a questa, all’ordine originario – creaturale, alle esigenze proprie dell’amore, che Gesù si rifà nella sua discussione con i farisei. Gesù non contraddice Mosè, anzi, lo difende e lo considera addirittura come un testimone dell’ordine originario della creazione.
Il fatto che Gesù ci inviti a risalire all’originaria volontà creatrice di Dio, ci fa capire che esso si àncora nell’amore creatore per il mondo e per l’uomo. E noi, fatti a sua immagine e somiglianza, sentiamo di esserefatti per amare. Il disegno originario di Dio sull’umanità è che essa sia un luogo di relazioni vere e profonde tra creature, e dove noi impariamo ad entrare sempre più profondamente in relazione con il Creatore.