Tutta la provvidenza che ci è arrivata sempre nei modi più vari e abbondanti è stata frutto del rapporto che cercavamo di avere con i vicini di casa, con i familiari e con la comunità che, insieme a noi, faceva quest’esperienza di vita basata sul Vangelo. In quel periodo chiedevamo a Dio insieme, con fiducia e in­sistenza, che ci concedesse un lavoro o attività per poter sostenere la nostra famiglia.

Finalmente un giorno è venuto fuori un lavoro. Però, proprio quando sono passato dal negozio di mia sorella per comunicarle la mia gioia, già con i documenti in mano da portare alla nuova ditta, lei mi propone di comprare il suo negozio. Ci siamo trovati così davanti a due strade: un lavoro come impiegato in una ditta, che sembrava sicuro, o lanciarci, con i pochissimi mezzi che avevamo, in una nuova attività, in quest’avven­tura. Abbiamo scelto la seconda possibilità.

Oggi abbiamo un bel rapporto con i nostri impiegati, fornitori e concorrenti. Con questi ultimi cerchiamo di avere un posto per accoglierli, amicizia e lealtà. In una certa occasione uno di loro stava cominciando un’attività dello stesso settore e aveva difficoltà a trovare dei fornitori, allora mi sono messo a disposizione per aiutarlo, non solo procurandogli degli indirizzi, ma offrendomi per andare a trovarli. Questo mio modo di agire ha suscitato un’amicizia vera tra di noi.

Molto spesso arrivano dei clienti che hanno saputo da uno dei nostri concorrenti che nel mio negozio avrebbero trovato quello che cercavano. Questo tipo d’aiuto cresce sempre più tra tutti noi. Per quanto riguarda la parte fiscale cerchiamo di pagare tutte le tasse secondo le prescrizioni della legge, anche se in questo tipo di attività ci troviamo davanti a una mentalità di evasione molto forte.

Oggi, dopo solo due anni, abbiamo tre piccoli negozi di abbigliamento per bambini, gestanti e calzature con sette posti di lavoro. Avendo presente il cammino già percorso e il desiderio di costruire un mondo migliore con la condivisione, quest’anno, con grande gioia, abbiamo inserito i nostri negozi nel progetto dell’Economia di Comunione, sicuri che tra poco potremo dare la terza parte degli utili per i poveri.

A. X. – Italia