Facevo la III Liceo Scientifico e avevo un’interrogazione importante di fisica. Mi sono messa a studiare con il pensiero di non distogliere un attimo l’attenzione da quello studio, anche perché era una materia impegnativa ed ero sicura che il giorno dopo sarei stata interrogata: mancavo solo io, di tutta la classe, per avere il voto di fine quadrimestre. Di lì a poco viene mia sorella, più piccola di me di quattro anni, a chiedermi un aiuto per il suo studio. Lì per lì dico di no, perché ero troppo preoccupata del mio, ma subito dopo mi viene in mente quell’amore che avevo appena scoperto: «farsi uno, gioire con chi gioisce, piangere con chi piange»… e mi sono messa a studiare con lei.

Ci è voluto tutto il pomeriggio, perché lei si sentisse preparata e quindi ho potuto appena aprire il mio libro di fisica.

Sono andata a scuola la mattina dopo con un po’ di batticuore, ma profondamente convinta che Dio sarebbe intervenuto in qualche modo. Entra il professore e comincia a interrogare, chiama tutti compagni che avevano già il voto. Alla fine della lezione chiedo al professore come mai non mi ha chiamata. Guarda il registro e mi dice: «Ma tu il voto lo hai già: hai 8».

Sapevo bene di non essere stata mai interrogata, quindi il voto lo aveva messo lui per qualche mio intervento in classe!

S.T. – Italia