Alla nona settimana di gravidanza ho contratto la rosolia. I giorni successivi sono stati i più duri della nostra vita coniugale: ci siamo trovati davanti a un problema più grande di noi. Avevamo sempre cercato di vivere secondo il Vangelo, ma quella volta la prima reazione è stata di paura. Secondo i medici, la possibilità di avere un bambino normale si riduceva al 5 per cento. Avendo già tre figli, il rischio di averne un altro diverso ci avrebbe creato dei problemi angosciosi. E il rifiuto della gravidanza, ragionando con la mentalità corrente, sembrava la soluzione più giusta.

Mio marito mi lasciava libera di decidere, ma io desideravo che lui mi dicesse di accettarlo, come nel mio cuore di mamma avevo già fatto fin dal primo istante. Credo di non aver mai pregato così intensamente. A un certo punto lui mi fa: E se questo figlio non avesse niente o poco?. Era il segno che aspettavo! Ci siamo abbracciati e da quel momento ci siamo sentiti più uniti. Dopo sei mesi è nato un bellissimo bambino.

J.O.