13 gennaio 2019 – Battesimo di Gesù

Isaia 40,1-5.9-11 / Tito 2,11-14; 3,4-7 / Luca 3,15-16.21-22

Tu sei il figlio mio, l’amato (Lc 3,22)

Con la festa odierna viene continuato il tema liturgico della “manifestazione del Signore”, proposto dall’Epifania. Il battesimo di Gesù al Giordano (vangelo) vuole infatti rivelare Gesù stesso alle folle, in particolare la sua divinità. I testi della prima e seconda lettura chiariscono ulteriormente la figura del messia: è l’eletto. Il vangelo racconta di un popolo in attesa (v 15). Gli occhi di tutti sono puntati sul Battista, ma costui nega chiaramente di essere il messia, pur dichiarandosi in stretto rapporto con Lui. Tra la folla dei battezzati c’è uno in preghiera: su di Lui il cielo si apre, scende lo Spirito in forma visibile, si ode una voce“Tu sei il Figlio mio, l’amato” (v 22).

Che cosa ci viene manifestato di Gesù in questo episodio? Il primo fascio di luce che investe Gesù è quello che ce lo fa conoscere nella relazione con il Padre attraverso la preghiera. Gesù poi è rivelato comeil Figlio, venuto nel mondo per realizzare il progetto del Padre. Infine, Gesù ci viene presentato comel’amato. Questo è il titolo che i vangeli scelgono per presentarci Gesù. Perché è proprio la forza dell’amorea rendersi visibile nella sua missione. Un amore palpabile nei suoi gesti di compassione, di misericordia e di guarigione. Un amore che si fa parola di speranza, di consolazione, di gioia. Un amore che va fino in fondo, fino al dono totale di sé. La liturgia odierna non vuole però che ci fermiamo al Giordano, perché anche noi, come Gesù e in Gesù, siamo figli amati. E per questo capaci di amore, di compassione, di misericordia e di guarigione.

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