Nostro figlio si era iscritto ad un corso di parapendio. Tanto per me che per mia moglie non era stato facile accettare questa sua scelta, a nostro avviso spericolata, anche se abbiamo sempre considerato i figli come un dono ricevuto, un bene da rispettare e non da manipolare. Di solito, durante il tragitto per accompagnarlo al corso, m’informavo su come avviene questa preparazione al volò, sui rischi che si corrono. E proprio in un’occasione di queste, il ragazzo mi ha sorpreso con questa confidenza: «Sai, papà, questa passione in fondo me l’avete messa voi in cuore. Tu e la mamma, inculcandoci dei princìpi cristiani, avete insegnato a noi figli a vivere una vita non ripiegata su sé stessa, aperta agli altri e al nuovo. Adesso devo farti una confessione: stavo cadendo in un giro di droga con un gruppo di ragazzi che ho conosciuto in discoteca. La tentazione era forte. E un giorno, proprio pensando a voi due, ho preso la decisione di dedicarmi a qualcosa che mi attirasse più della droga».

F. H. – Austria