“Accoglierò due degli immigrati mandati via dal Cara di Castelnuovo di Porto (centro di accoglienza immigrati in provincia di Roma). Sto formalizzando l’istruttoria necessaria e dovrebbero arrivare proprio in queste ore. Li ospiterò nella foresteria di una delle mie aziende, ad Anagni (RM). Come cristiano sento il dovere di farlo, non posso certo rimanere indifferente davanti a questa tragedia”.

Così l’imprenditore Francesco Borgomeo, presidente del gruppo Saxa Gres con vari stabilimenti in Ciociaria (RM) e uno anche in Umbria, spiega (con la ritrosia propria di chi non ama farsi pubblicità) che “quando è iniziata tutta la vicenda del Cara di Castelnuovo di Porto ho avvertito forte l’esigenza di fare qualcosa. È stata come una necessità etica quella di mettermi in qualche modo a disposizione come cristiano. E anche come italiano, figlio di quei padri che pure hanno conosciuto l’emigrazione. E così ho deciso di ospitare due di quei giovani nella foresteria della mia azienda. Ma poi voglio proporre loro anche la possibilità di un percorso formativo e quindi lavorativo”.

Francesco Borgomeo, mette a disposizione anche il suo impegno da imprenditore illuminato, mosso da una formazione cristiana con gli studi in Filosofia alla Gregoriana e la formazione dai Gesuiti.

Il nome dell’azienda Saxa Gres non è stato scelto a caso: Saxa che in latino vuol dire “pietra”, come la pietra angolare da far diventare testata d’angolo per storie imprenditoriali, ma ora anche di solidarietà.

(tratto da Avvenire 1° febbraio 2019)