24 febbraio 2019 – 7ª domenica t. ord.

1Samuele 26,2.7-9.12-13.22-23 / 1Corinzi 15,45-49 / Luca 6,27-38

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso (Lc 6,36)

Accanto alle tante ideologie, che pongono nella forza la soluzione dei problemi dell’uomo, il cristianesimo si pone come dottrina–avvenimento che indica nell’amore, nella non violenza, nel rispondere al male col bene, la salvezza umana (vangelo e 1a lettura). Questi sono i nuovi rapporti annunciati e vissuti da Gesù, costituenti quella nuova umanità inaugurata nella sua vita e che alla fine troverà perfetto compimento (2alettura).

È naturale amare le persone che ci vogliono bene, aiutare chi ci può ricambiare. Le cose si complicano con chi ci offende, ci deruba e ci fa del male. La reazione immediata è la violenza, l’aggressività e se la catena non si rompe, resteremo sempre impigliati in un clima di odio. Solo l’amore risulta l’atteggiamento più adeguato per ogni circostanza, anche nei confronti del nemico. Al male occorre rispondere col bene: è l’unico modo per vincerlo o almeno bloccarlo. Ciò deve avvenire mediante azioni esterne e corrispondenti atteggiamenti interiori: è dall’intimo del cuore che dobbiamo amare il nemico (v 28).

Non si tratta di un nuovo codice di comportamento, migliore di altri, ma semplicemente essere figli del Padre celeste. E il Padre va imitato non solo per la sua bontà verso gli ingrati e i cattivi, ma anche nella sua misericordia, ossia nel perdonare e nel dare. Cerchiamo in questa settimana di imitare il Padre nel suo amore coerente e creativo. Come ha fatto Gesù.

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