10 marzo 2019 – 1ª di Quaresima
Deuteronomio 26,4-10 / Romani 10,8-13 / Luca 4,1-13
Gesù era guidato dallo Spirito nel deserto (Lc 4,1)
La liturgia apre il periodo quaresimale invitando alla gratitudine per le opere meravigliose che il Signore compie nella nostra vita (1a lettura), alla professione di fede in Gesù, quale “Signore”, fonte di salvezza per tutti (2a lettura), all’impegno nella lotta contro il male, ad imitazione del Cristo che non cede alle provocazioni di satana (vangelo).
Sappiamo per esperienza che la nostra fede è messa continuamente in crisi dalle potenze del mondo. Esse non hanno risparmiato neppure Gesù: lo hanno tentato più volte per farlo desistere dalla sua solidarietà con i poveri, per distoglierlo dalla sua missione di salvatore invitandolo ad usare a proprio vantaggio le doti che aveva. Ma il tempo della tentazione diventa per Gesù il luogo della vicinanza con Dio, il momento della sua radicale adesione a Lui. Così non si mostra solo “pieno di Spirito Santo”, ma anche in grado di vincere il diavolo.
I beni terreni, il potere, il successo sono anche oggi gli idoli che si propongono come nostra salvezza. Sottrarsi alla loro attrattiva è difficile, ma per chi ha scelto Gesù e si lascia, come Lui, guidare dallo Spirito è possibile superarle, perché Gesù le ha già vinte. Noi, a partire dal nostro battesimo, siamo abitati dallo Spirito. È importante imparare ad ascoltare la sua voce; è necessario lasciarsi guidare da nostro Maestro interiore, che è lo Spirito. E siccome lo Spirito è Amore “più amiamo, più ci disponiamo ad amare, più lo Spirito parla forte, perché dove è l’amore, è Lui che lo diffonde nei nostri cuori” (Chiara Lubich).