Era la sera di Natale e da poco erano scoccate le 23. Suonano alla porta. Con mia sorpresa mi trovo davanti un uomo ferito e affannato per una gran corsa. Chiede se può entrare per disinfettare le ferite al braccio e mangiare qualcosa. Non mi pongo neanche il problema chi sia quello sconosciuto, per me è Gesù da amare e da accogliere. Dopo essersi medicato le ferite si siede a tavola e mangia volentieri quanto gli presentiamo. Tra un boccone e l’altro ci racconta tutta la sua vita: rimasto presto orfano, era stato sballottato da un istituto all’altro e più tardi era stato preso più volte dalla polizia… Ad un certo punto interrompe il suo racconto e, guardandosi attorno, ci confessa: «Devo dirvi che questo è il momento più bello della mia vita! Voi siete cristiane, vero? Oggi è Natale per voi!» (Ci aveva detto che era musulmano).

Non potendo alloggiarlo da noi, ci ha chiesto – visto che non aveva denaro con sé – se potevamo chiamargli un taxi. Lo abbiamo fatto. Dopo un po’ suonano alla porta: è il taxi. Il nostro ferito si appresta a uscire e a salire in macchina, ma non ne ha il tempo. Come in un film, da un cespuglio escono due poliziotti che si avventano su di lui e, con nostra grande sorpresa, lo ammanettano. Uno dei poliziotti ci interroga: «Vi ha fatto del male, siete ferite?». Alla nostra risposta negativa ci informa: «È un bandito pericoloso, ha ucciso, era in prigione e questa notte, approfittando della festa del Natale, con altri, è evaso dal decimo piano facendo una corda con delle lenzuola ed è fuggito nel bosco».

Siamo rimaste senza parole, ma più forte restava nel cuore la Luce di Gesù e il Suo Amore che era penetrato anche nel cuore di quel fratello sconosciuto: aveva vissuto con noi il momento più bello della sua vita!

M.V. – Belgio