Quando ci siamo sposati, volevamo essere una famiglia accogliente verso tutti. Una delle prime esperienze l’abbiamo fatta nel periodo prima di Natale. Non volendo che i saluti fossero un augurio frettoloso all’uscita di chiesa, ci è venuta l’idea di andare noi a casa dei nostri vicini, portando un piccolo dono. Erano tutti sorpresi e contenti, specialmente una famiglia che tanti cercavano di evitare: ci hanno aperto il cuore, parlandoci delle loro difficoltà e del fatto che da tanti anni nessuno era più venuto a casa loro. La visita è durata più di due ore e ci siamo commossi nel vedere la gioia di quelle persone. Cosi pian piano, con l’unico sforzo di essere aperti verso tutti, abbiamo intrecciato rapporti con molte persone. Non sempre è stato facile, perché magari una visita imprevista ci cambiava i programmi, però sempre avevamo presente che non potevamo perdere queste occasioni di rapporti fraterni. Una volta ci hanno regalato una torta e abbiamo pensato di condividerla con una signora che ci aveva aiutato a trovare giocattoli per il Brasile. Era felice di questa idea, e per noi un’occasione di conoscere la sua famiglia. Quando stavamo per uscire ci ha detto: «magari avessi anch’io questo coraggio di andare a trovare gli altri!»
Marilena e Silvano