Una bella esperienza è accaduta nelle Filippine, con una iniziativa cominciata nel 1983. In quel momento, la situazione politica e sociale del Paese era molto difficile e tanti erano impegnati per una soluzione positiva. Anche un gruppo di giovani decise di dare il proprio contributo in modo originale: aprirono i propri armadi e tirarono fuori ciò di cui non avevano più bisogno. Vendettero tutto al mercatino dell’usato, ne ricavarono un piccolo capitale e iniziarono dal nulla un centro sociale, chiamato Bukas Palad, che nella lingua locale significa: “a mani aperte”. La frase del vangelo che li aveva ispirati: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date (Mt 10,8)”, diventò da allora il motto dell’iniziativa.
A questo impegno si unirono alcuni medici, con il proprio contributo professionale offerto in forma disinteressata, e molti altri che aprirono il cuore, le braccia, le porte di casa.
Così è nata e si è sviluppata un’ampia azione sociale a favore dei più poveri, che ancora oggi offre servizi in diverse città delle Filippine. Ma l’obiettivo più importante raggiunto e consolidato in questi anni è stato di rendere protagonisti del proprio riscatto gli stessi destinatari del progetto. Essi infatti ritrovano la loro dignità di persone e costruiscono rapporti di stima e solidarietà. Con il loro esempio ed il loro impegno, accompagnano molti altri ad uscire dalla povertà e ad assumersi la responsabilità di una nuova convivenza per se stessi e le loro famiglie, per i loro quartieri e le loro comunità, per il mondo.