15 agosto 2019 – ASSUNZIONE DI MARIA
Ap 11,19a; 12,1-6a.10ab; 1Cor 15,20-27° / Lc 1,39-56
L’anima mia magnifica il Signore (Lc 1,46)
Il vangelo di Luca scelto per la liturgia odierna racconta l’incontro di Maria con la cugina Elisabetta, entrambe in attesa di un figlio, che per loro rappresenta un inatteso dono di Dio.
Al centro del racconto è perciò Dio, che realizza il suo progetto attraverso due donne. In Maria, in particolare, trovano compimento tutte le promesse fatte ad un intero popolo. Per questo motivo la sua vita diventa motivo di lode per tutti coloro che si pongono sulla scia di questa storia di salvezza.
Maria canta il Magnificat. È un inno che loda e ringrazia Dio perché interviene con misericordia nelle vicende umane e ribalta le situazioni con il suo amore: “ha guardato l’umiltà della sua serva… ha disperso i superbi… ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha colmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote”.
Nella storia dell’umanità, in ogni epoca e in ogni luogo, sono sempre esistite situazioni che aspettano di essere ribaltate. A livello di rapporti interpersonali abbiamo molto egoismo che deve essere trasformato in amore; molte situazioni di ingiustizia che necessitano di essere cambiate; vi sono ancora “potenti” arroccati sui loro troni di potere economico e politico.
Ma anche a livello personale, interiore, spirituale ciascuno di noi vive nel suo cuore situazioni che andrebbero rimosse, modi di fare che andrebbero cambiati.
Per tutte queste situazioni la festa di oggi, con il cantico del Magnificat, è un monito. È un invito a lavorare, ciascuno nel proprio ambito e con le proprie possibilità, per rendere questo mondo un po’ più fraterno, un po’ migliore. Maria ha fatto bene la sua parte.