Lavoro come medico al pronto soccorso. Una mattina sono stato chiamato a soccorrere un anziano che s’era sentito male. Viveva in mezzo a tanto disordine, distrutto dal dolore per la morte dell’unico figlio in circostanze misteriose. Dopo un attimo di disorientamento (dai documenti mi ero reso conto di trovarmi davanti a una persona che, durante il regime comunista, aveva fatto tanto male alla gente), ho messo da parte ogni giudizio e mi sono impegnato ad aiutare quell’uomo sofferente e bisognoso soprattutto di affetto. Al di là di tutto, ora per me era un prossimo che Gesù mi chiedeva di amare. In ospedale, dove sono andato a trovarlo più volte, spesso mi raccontava del suo passato. Qualche volta mi è stato difficile ascoltarlo, ma quando ho potuto parlargli della mia fede, ho visto in quell’uomo accendersi una speranza: sembrava rinascesse a nuova vita.