Viaggiavo in treno con Chiarella, una bambina di nove anni alla quale era morta improvvisamente la mamma. La conducevo dai parenti. Lei sapeva solo che la mamma stava poco bene e desiderava rivederla; spettava a me, amica di famiglia, darle la notizia. Ma come caricare quella bambina di una tale croce? Tuttavia, era stata educata secondo Dio: potevo perciò fare assegnamento su questa ricchezza spirituale.
Mancava qualche ora all’arrivo e mentre Chiarella chiacchierava con spontaneità, tra me e me chiedevo a Dio di preparare il suo piccolo cuore alla notizia e di mettermi in bocca le parole giuste.
Ad un certo punto proposi a Chiarella di ascoltare la storia di S. Teresa del Bambino Gesù. Mi ascoltò interessata e quando le dissi che, ancor piccina, le era morta la mamma, volle sapere il perché. Risposi come meglio potevo; poi con tanta delicatezza le diedi la notizia. Scoppiò in un pianto dirotto, ma continuò ad ascoltarmi, via via più calma, mentre le parlavo del Paradiso e della Madonna, assicurandole al tempo stesso che sulla terra avrebbe trovato in me una seconda madre.
B.T. -Italia