Oggi è nato per voi un Salvatore

(Lc 2,11)

Il Natale di Gesù è un segno per tutta l’umanità, è la rivelazione della bontà di Dio per noi: per amore Dio si è fatto bambino, per amore ha assunto la nostra carne, è diventato parte della storia umana. L’incarnazione di Dio è l’inizio di una nuova creazione. Gli angeli annunciano: «per voi è nato il Salvatore!». Ad ogni essere umano è offerta la possibilità di una vera liberazione da schiavitù e violenza. Egli insegnerà a chiamare “Padre” Dio e a sentirci suoi figli.

Il vangelo della santa Messa della notte ci racconta la nascita di Gesù: contempliamo la scena del neonato Bambino presentato ai pastori, che si sono mossi ascoltando l’invito dell’angelo, che è rivolto anche a noi: “Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo Signore”. Le guide spirituali di Israele avevano inculcato nei pastori la convinzione che il Signore li rifiutava, disgustato dai loro peccati. Proprio a loro, invece, per primi, Dio annuncia il suo amore incondizionato, la sua benevolenza gratuita. La voce dell’angelo ha posto fine a tutte le paure di Dio e ha sconfessato le minacce di punizione a Lui attribuite. Il gruppo composto dai poveri, da coloro che la società e la religione emarginavano e disprezzavano, è stato il primo a riconoscere il Salvatore in Colui che, anche in seguito, si porrà sempre al loro fianco. Anche per noi questo può avvenire “oggi”: Dio non è rimasto nascosto, ma si è nascosto nella vita umana del Figlio. Il Salvatore appare in un Bambino.

È bello pensare che anche noi possiamo scorgere nei “piccoli segni” della nostra vita il “grande” Dio. Per questo la carità è incarnazione nel tempo di quell’amore che ci ha creati e redenti. La carità, i nostri atti di amore, riversano sul mondo il volto di Dio illuminato dal sorriso. La nostra carità toglie la miseria dal buio e colloca il povero (e tutti siamo poveri!) nella luce della benedizione e del sorriso di Dio.