Quando Andrea ed io abbiamo scoperto il valore del “farsi uno”, il nostro cristianesimo ha avuto un balzo di qualità e la nostra unione di coppia è andata crescendo, con conseguente apertura anche agli altri.

Se non sono diventata una casalinga depressa o una mamma angosciata dai problemi dei figli (ne sono nati quattro), è perché la spinta a immedesimarmi negli altri mi porta fuori di me.

Vivere l’attimo presente cercando di fare interiormente silenzio senza giudicare, ha come effetto che gli altri si sentono liberi di confidarmi anche le cose più intime e delicate. Questo mettermi in ascolto del prossimo non è sempre facile o senza danni (ho bruciato tante pentole!) ed è una continua sfida a esercitare le virtù della pazienza e della calma, che non sono nel mio carattere.

Ma tutto questo, vissuto con mio marito, ha attratto attorno a noi altre persone che sperimentano la bellezza di sentirsi comunità, dove è possibile affrontare insieme situazioni difficili e attuare anche una certa comunione dei beni.

Anna Maria