9 febbraio 2020 – 5ª domenica t. ord.
Isaia 58,7-10 / 1Corinzi 2,1-5 / Matteo 5,13-16
Voi siete la luce del mondo (Mt 5,14)
Subito dopo l’annuncio delle Beatitudini, l’evangelista Matteo colloca due detti che Gesù rivolge ai suoi discepoli per chiarire loro il ruolo e la missione che essi hanno nei confronti del mondo.
Sappiamo che Gesù, attorniato dalla folla, è sul monte, che è considerato il luogo dell’incontro tra Dio e l’uomo, ambiente privilegiato della rivelazione. Gesù è seduto per donare il suo insegnamento e nel ruolo stesso di Dio dona ai suoi discepoli la nuova “legge”: è la “buona notizia” delle Beatitudini. Ai discepoli di Gesù è affidato il compito di fare diventare discepoli anche gli altri uomini (Mt 28,19). Ma come? I due detti che costituiscono il testo liturgico di questa domenica chiariscono il ruolo dei discepoli e la missione che essi hanno per il mondo: “voi siete il sale della terra…” e “voi siete la luce del mondo…”. Le due immagini adoperate sono molto semplici e realistiche, facilmente richiamano la vita quotidiana, gesti concreti e familiari, ma fondamentali. Chiunque comprende al volo che cosa significhi una minestra insipida o una stanza buia. A noi che vogliamo essere discepoli di Gesù, è affidato il ruolo del sale e della luce.
Ci soffermiamo sull’immagine della luce. Essa richiama l’esperienza di chi è al buio e non vede ciò che gli sta attorno e non sa dove va, non ha il senso della vita. La luce permette di vedere: così la comunità dei discepoli cristiani, con la sua vita concretamente buona ha il compito di mostrare la gloria del Padre, di far vedere Dio al mondo. Il cristiano è colui che ha gustato la salvezza e alla luce di Cristo ha compreso il senso della vita: per questo ne diventa il naturale portatore e trasmettitore. Ricordandosi che la luce è Gesù e la sua Parola: questa, tradotta nella nostra vita, noi possiamo portare e regalare al mondo di oggi.