1° marzo 2020 – 1ª Quaresima

Genesi 2,7-9; 2,1-7 / Romani 5,12-19 / Matteo 4,1-11

Sta scritto: non di solo pane vivrà l’uomo (Mt 4,4)

Il dialogo tra Dio e l’uomo passa attraverso la prova, la “tentazione”: Gesù, oggi, ci è proposto dalla liturgia come modello, capace di superare la tentazione, riaffermando il primato di Dio nella sua vita: possiamo tendere ad impadronirci di tutto ciò che ci fa potenti e sazi, o aprirci con fede alla presenza e all’azione di Dio.

Gesù ha appena ricevuto il battesimo da Giovanni Battista; ora, condotto dallo Spirito, va nel deserto. Lì, ci dice Matteo, viene “tentato dal diavolo”.  Non si tratta di tentazioni qualsiasi, ma di quelle che raggiungono ogni uomo e donna nel corso della propria vita, nel momento delle grandi scelte, nell’esistenza quotidiana. All’inizio della sua missione pubblica, anche Gesù avverte la seduzione del potere miracoloso, dell’abbondanza di beni, di una vita immune da ostacoli e da insuccessi. Gesù si dispone al combattimento della tentazione facendo riferimento alla parola di Dio scritta: ogni sua risposta al tentatore è riconducibile ad una espressione biblica, attraverso la quale viene interpretato il rapporto con Dio.

Soffermandoci sulla prima tentazione possiamo partire dall’esperienza comune: ogni uomo deve fare i conti col pane quotidiano, con la sua dose di fatica, di ansia, di scarsità. Sarebbe bello esserne esonerati, trovare il pane senza sudore, con una bacchetta magica; vivere senza doversi misurare con gli ostacoli, gli imprevisti, le sofferenze; passare immuni attraverso le zone difficili della vita. No. Il Messia sfamerà le folle, spezzando il pane; nella relazione con chi è nel bisogno e nella condivisione di ciò che possiede. Come possiamo fare noi.

Scarica Camminiamo Insieme del 1° marzo 2020