10 maggio 2020 – 5a di PASQUA

Atti 6,1-7 / 1Pietro 2,4-9 / Giovanni 14,1-12

Chi ha visto me, ha visto il Padre (Gv 14,9)

Lo sappiamo per esperienza: Gesù è la VIA per ogni persona che si affida a Lui perché è il “canale” attraverso il quale giunge a noi la vita di Dio. Gesù è anche la VERITÀ perché costituisce l’autentica possibilità di conoscere Dio. Gesù è la VITA in quanto in Lui trova senso e pienezza la nostra esistenza. Se noi accogliamo questo, scopriamo e possiamo vivere la fede come relazione: viviamo immersi nel mistero di Cristo. E vedere Gesù è vedere il Padre. Perché Dio in Gesù si è fatto carne e chi vede Gesù d’ora in poi vede Dio. Le parole e le opere di Gesù sono testimonianza della sua unione col Padre.

Mi sembra consolante leggere il brano evangelico di questa domenica perché gli apostoli sono uomini concreti: non sono nati perfetti e Gesù li ha scelti perché li ha amati. Li ha scelti dove li ha incontrati, dove si trovavano a vivere. E Gesù con loro e per loro ha pazienza, usa uno stile tipicamente materno, che accetta di dare briciole a chi ancora non può sostenere lo spessore del pane intero. La stessa pazienza è l’atteggiamento che Dio ha per noi. Ed è questa pazienza che ci porta piano piano ad entrare nel mistero di Dio.

A me piace pensare che come Gesù nel suo agire, nel suo parlare mostrava il Padre così anche noi cristiani siamo chiamati con la nostra vita a mostrare Gesù. E allora tu mamma che vegli il tuo bambino ammalato manifesti l’amore del Padre che è attento a chi è nella sofferenza. E tu che vai a soccorrere chi è in necessità fai vedere il volto del Padre che ama tutti. E tu che svolgi quel lavoro mostri il volto di Dio creatore e provvidente che si prende cura di tutti i suoi figli. Come ha fatto Gesù.

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