Era arrivata nel nostro ufficio per sostituire la segretaria ammalata. Simpatizzammo subito. Era sposata e aveva due bambini. Qualche tempo dopo mi confidò che da due mesi aveva fatto domanda di divorzio: una decisione dovuta ad un suo nuovo “legame”.

Come cristiana sentii la spinta ad aiutarla e cercai l’occasione per parlarle a fondo: pur comprendendola, le dissi, non ero d’accordo con la sua decisione, soprattutto pensando ai bambini. Violenta la sua reazione, come se un ponte fosse crollato fra noi. Continuai tuttavia a rispettarla come prima.

Più tardi, per un’assenza di entrambe, passarono diverse settimane senza vederci. Al ritorno pranzammo insieme: “Ho molto riflettuto – mi disse -: avevi ragione, il divorzio sarebbe stato uno sbaglio”. E mi mise a parte della sua decisione di tornare a vivere con il marito.

Anni dopo, quando già da tempo non lavorava più da noi, incontrai l’amica per strada. Mi abbracciò: “Grazie per quello che mi hai detto quella volta. Sei stata la sola persona che non mi ha spinto a fare un passo di cui mi sarei pentita”.

A. M. – Francia