19 luglio 2020 – 16a domenica t. ord.

Sap 12,13.16-19 / Rm 8,26-27 / Mt 13,24-43

Un uomo ha seminato del buon seme nel suo campo (Mt 13,24)

Quanta saggezza in Dio!

Noi vorremmo fare come i contadini della parabola: pieni di zelo vorremmo estirpare le erbacce dal buon campo di grano, ammirare il biondeggiare delle spighe pensando già al raccolto. Ma non è così: chi fa il contadino sa bene che richiede fatica e costanza la coltivazione, che bisogna sempre combattere contro una natura ostile che vuole riprendersi quanto le strappiamo per il nostro fabbisogno.

Così nella nostra vita spirituale; come vorremmo presentarci a Dio circonfusi di santità e di ogni virtù! Ora che abbiamo incontrato il vangelo, come vorremmo imitare le azioni eroiche dei santi e dei martiri! L’uomo vecchio, invece, continua ad abitare accanto a noi e spesso facciamo l’esperienza di un combattimento interiore che ci spinge a fare ciò che non vorremmo e che ci fa del male.

È saggio, Dio, e ci invita a non voler essere troppo precipitosi: zizzania e grano convivono, in noi e nel mondo. Quando sarà il momento, quando le spighe saranno sufficientemente grandi, potremo fare le opportune cernite. Ma, e quanto mi piace questa annotazione!, corriamo il rischio di strappare le spighe.

Viviamo nel discernimento e nella pazienza. (Paolo Curtaz, 2018).

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