Negli anni in cui ho lavorato nelle Ferrovie, ne ho visti di incidenti con morti o moribondi.

Prima di cominciare una vita cristiana più impegnata, certe scene mi incutevano paura e non volevo nemmeno guardarle. Ma una volta trovai il coraggio per farlo e uscire da me stesso: fu quando ad un passaggio a livello il treno si bloccò perché, come venni a sapere poi, un operaio in bicicletta era finito sotto un camion al momento di attraversare i binari.

Scesi dal treno e facendomi largo tra la folla che gridava, mi avvicinai all’infortunato. Era ancora vivo, si lamentava, ma con ogni evidenza ne aveva per poco. Lì mi passò per la mente un pensiero: cosa avrei desiderato se fossi stato io al suo posto? Un sacerdote per confessarmi. Chiesi ai presenti se c’era un prete nei dintorni. Uno rispose di sì e andò ad avvertirlo. Intanto cominciai a pregare, imitato da qualcun altro. Pochi minuti dopo sopraggiungeva il parroco della vicina chiesa che, inginocchiatosi accanto al moribondo, poté ascoltare le sue ultime parole.