Nello studentato dove abitavo, mi era arrivato un pacco contenente salsicce, marmellate, conserve fatte in casa e capi di vestiario. Mi sono stupito perché i miei non avevano accennato ad un invio del genere da parte loro. Siccome nel nostro studentato si era creato un gruppo che si proponeva di approfondire la vita del Vangelo, tutti d’accordo abbiamo deciso di destinare quel ben di Dio a chi ci sembrava più bisognoso fra gli altri colleghi.
Giorni dopo, in portineria, ho ascoltato casualmente la richiesta di uno studente: s’informava se era arrivato un pacco indirizzato a lui. Poiché aveva un cognome simile al mio, mi si è chiarito allora che per errore quel pacco era stato consegnato a me. Dopo avergli confessato l’accaduto e che non avrei potuto restituirgli nulla perché già distribuito, ne abbiamo riso insieme.
Non molto tempo dopo, avendo raccontato l’episodio alla mia famiglia, ho visto arrivare, indirizzato a me ma non per me, un pacco ancora più grande e con tanta più roba. Fra me e l’altro studente è nata una grande amicizia.
C. d. F. – Repubblica Ceca