Stavo lavorando a una ricerca per la quale c’era una scadenza, quando ha bussato la vicina: mi chiedeva di far compagnia al marito, molto malato, mentre lei andava a fare la spesa. Conoscevo la situazione e non ho potuto dirle di no. Lui ha cominciato a parlarmi del suo passato, degli anni di insegnamento…

Mentre ascoltavo, veniva di tanto in tanto a distrarmi il pensiero del lavoro interrotto. Finché mi sono ricordato del consiglio di un amico: riuscire ad ascoltare un prossimo per amore è un’arte che esige il vuoto di sé. Ho provato a fare questo esercizio essendo interamente presente all’altro.

A un certo punto il malato si è interessato a sua volta di me, chiedendomi del mio lavoro. Saputo di cosa mi stavo occupando, mi ha suggerito di cercare nella libreria un suo quaderno di appunti presi a una conferenza proprio sul tema che stavo trattando. L’ho trovato e abbiamo cominciato a discutere sull’argomento. In breve, ho acquisito nuovi elementi per vedere più chiaramente come concludere la mia ricerca. E pensare che avevo temuto di perdere tempo!

Z. I. – Francia