Gen 3,9-15.20 / Ef 1,3-6.11-12 / Lc 1,26-38

Rallegrati piena di grazia: il Signore è con te (Lc 1,28)

La solennità dell’Immacolata concezione di Maria, posta nel cammino di Avvento, richiama alla nostra attenzione il fatto che la salvezza, l’essere rinnovati dall’amore di Dio, non dipende da noi, ma viene da Dio. È un dono il “far Natale”. Il testo del vangelo proposto in questa festa è il racconto dell’annuncio della nascita di Gesù, rivolto a Maria dall’angelo Gabriele. Lo ascolteremo un’altra volta nella quarta domenica di Avvento.

Oggi ci fermiamo sulle prime parole che il Cielo rivolge alla Terra, Dio ad una creatura. “Rallegrati”, sii nella gioia. È consolante pensare che la prima parola che Dio rivolge ad una creatura è un invito alla gioia: Dio si dona a noi come gioia. Al centro c’è la gioia di Dio. Il “gratis” di Dio al quale “tutto è possibile”. È un gratis che sorprende. È un progetto di amore che scardina i nostri modi di pensare e le nostre misure di valutazione.

“Piena di grazia”: è il nome con cui Maria è conosciuta in cielo. Questo cielo che sceglie un paesino insignificante e non una grande capitale. Questo Cielo che sceglie la piccola Maria e non la figlia di un grande personaggio. Questo ci ricorda che le chiamate di Dio sorprendono tutte le attese e non prevedono addestramento. La sua Parola lancia i chiamati (e tutti siamo chiamati!) nella storia con la forza della sua grazia. La grazia di Dio, se glielo permettiamo, ci lancia su sentieri nuovi e promettenti. Davanti a Dio non è necessario “essere i primi della classe”. Conta l’amore, l’umiltà, la disponibilità a lasciarsi plasmare e riplasmare dalla sua grazia. Conta la docilità alla Parola. Conta il lasciarsi guidare dallo Spirito Santo.