13 dicembre 2020 – 3a Avvento

Is 6,1-2.10-11 / 1Ts 5,16-24 / Gv 1,6-8.19-28

Venne un uomo mandato da Dio (Gv 1,6)

L’annuncio che il Signore è vicino risuona anche oggi come un invito a cambiare condotte di vita non coerenti con la sua venuta. Ma è anche un annuncio, che solleva il nostro sguardo verso l’alto, che non può non generare in noi gioia.

Nel vangelo che ascolteremo in questa domenica, Giovanni Battista rivolge a Gesù la domanda fondamentale per ogni credente: Chi sei tu? Scoprire chi è Gesù per me e per noi porta a prendere coscienza dell’essenza della nostra fede ed a interrogarci sul come possiamo rendere ragione del nostro credere di fronte agli altri.

Ma come viene presentato Giovanni, che sulle rive del Giordano chiama Israele a conversione? Proprio all’inizio del vangelo odierno, Giovanni viene presentato come “un uomo mandato da Dio”. Bellissima questa definizione, che illumina anche la nostra vita. Non siamo su questa terra a caso. Siamo dei chiamati, ai quali il Signore affida una missione. Il compito di Giovanni è quello di essere testimone della luce.

A noi verrebbe da chiederci: ma la luce ha bisogno di testimonianza? Sì, perché la luce in questa pagina evangelica può essere paragonata ad un tesoro nascosto, che, per poter rivelare il suo valore, deve essere prima scoperto; oppure ad una sorgente luminosa, che può diffondere il suo splendore solo se qualcuno rimuove eventuali barriere. Giovanni, infatti, sarà colui che rivelerà la peculiare identità di Gesù. Allora come acquista significato e valore la nostra vita! Il Signore ci ha chiamati, attraverso l’amore di papà e mamma, e a ciascuno affida una missione: quella di testimoniare la bellezza dell’incontro con la Luce che è Gesù, quella di aver trovato un senso pieno alla vita, quella della gioia di essere cristiani.

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