20 dicembre 2020 – 4a Avvento

2Sam 7,1-5.8b-12.14°.16 / Rm 16,25-27 / Lc 1,26-38

Ecco la serva del Signore (Lc 1,38)

Il messaggio della liturgia di oggi è questo: Dio è contento di porre la sua dimora in mezzo agli uomini. La vera casa di Dio è l’umanità. Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo, pone la sua dimora in mezzo a noi e ci mostra il vero volto di Dio: un Padre che ama noi suoi figli ed è felice che tra noi ci trattiamo da fratelli. Dio mostra la sua alleanza e fedeltà a noi donandoci suo Figlio. Sappiamo che la dimora di Dio in mezzo a noi è fatta di pietre vive: sono coloro che ascoltano e accolgono l’alleanza di Dio e rimangono a Lui fedeli; sono coloro che dicono sì al suo progetto e accettano di farsene collaboratori.

Il vangelo di questa domenica indica Maria e Giuseppe come prime pietre vive della casa di Dio fra noi: con il loro sì incondizionato danno inizio ad una storia nuova dell’umanità, la storia di una collaborazione tra Dio e l’uomo. “Ecco la serva del Signore”: per Maria la volontà di Dio è tutto. La storia della salvezza era iniziata con un atto di obbedienza di Abramo (Gen 12,1-4); ora è Maria ad esprimere la sua obbedienza. È l’obbedienza della fede. Obbedire a Dio significa fare la volontà di uno che ha dato la sua vita per noi e per la nostra libertà.

Anche noi, se gioiosamente ci facciamo obbedienti a Dio, scopriamo di essere capaci di generare Cristo in noi stessi e di offrirlo ad un mondo che solo in Lui può trovare la sua salvezza, il suo futuro. Come Maria. Dio ci invita a fidarci di Lui, della sua azione e della sua fedeltà, perché Lui è uno che mantiene le promesse e che porta a compimento i suoi disegni. E così “faremo” Natale noi e aiuteremo gli altri a “fare” Natale. Tutte le volte che diciamo “sia fatto secondo la tua parola”, immediatamente Cristo si incarna dentro di noi e noi possiamo donarlo.

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