Quando i figli erano ancora a casa e arrivava lo stipendio, ci sedevamo attorno ad un tavolo per fare il preventivo del mese. Spesso alcune voci restavano scoperte e c’era da fare delle scelte. Commovente era la gara dei ragazzi nel dichiararsi disposti a rinunciare, per gli altri, a qualcosa destinata a loro.

Man mano che crescevano capivamo insieme che il necessario si misura sulle necessità di chi si trova in momenti difficili. Riuscivamo così, quasi sempre, a dare qualcosa a chi era nel bisogno.

Poi un Natale abbiamo pensato che non era giusto mettere sotto l’albero tanti doni mentre nel mondo molte famiglie mancavano del necessario. Insieme decidemmo allora di non scambiarci regali e di mettere il corrispettivo in un salvadanaio per destinarlo alle necessità di altre famiglie.

La sera di Natale ci attendeva una sorpresa: appese all’albero c’erano tante mani di cartoncino. Dentro, i nostri figli avevano scritto frasi del Vangelo, una differente dall’altra.

Ancora oggi che i nostri figli sono sposati si mantiene questa “tradizione”: sotto l’albero, solo regali per i bimbi e un salvadanaio per le famiglie del mondo.

E. G. – Italia