7 marzo 2021 – 3a domenica di Quaresima
Es 20,1-17 / 1Cor 1,22-25 / Gv 2,13-25
Portate via di qui queste cose
e non fate della casa del Padre mio un mercato! (Gv 2,16)
Una parte molto importante della legislazione dell’Antico Testamento riguardava il culto del tempio: feste, sacrifici, purificazioni, rituali, ecc. Venendo nel tempio, il Figlio nella casa del Padre, Gesù non si preoccupa soltanto di estirpare alcuni abusi. Egli vuole manifestare la sua gloria e così dichiarare superata tutta la legislazione rituale antica.
La polemica di Gesù contro i venditori del tempio sta a significare, implicitamente, il superamento anche delle istituzioni più sante, poiché al loro posto deve subentrare ormai Cristo crocifisso e risorto: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. Gesù parla di se stesso, del suo corpo risorto. Gesù innalzato sulla croce è colui che ha vinto. La fede vede in Lui la Parola che abita tra noi (Gv 1,14). Natanaele vedrà il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo (Gv 1,51). La fede vede in Gesù il nuovo tempio; Egli è il nuovo luogo in cui si può trovare Dio.
Gesù ha avviato un processo di cambiamento nel rapporto con Dio. Tu lo puoi incontrare non soltanto in un luogo preciso, come poteva essere il tempio per il pio giudeo; lo puoi incontrare in Gesù, nella sua parola, nei sacramenti, nella sua comunità riunita nel suo nome. E Gesù ti porta al Padre. E tutta la tua vita può essere una lode a Dio, non soltanto i riti e i luoghi particolari.
Non accontentiamoci di dare cose a Dio: diamogli in nostro cuore. Incontrare Dio è il desiderio di tutta la Bibbia. E noi incontreremo Dio in Gesù. Egli poi, lo sappiamo, ci invia ai fratelli. È in Gesù che possiamo fare un’autentica esperienza di Dio ed è in Lui che possiamo fare un’autentica esperienza di fraternità.