Quando il medico mi annunciò che ormai non c’era più niente da fare, fu come se si chiudesse ogni fonte di luce e restassi al buio. Tornando verso casa presi la strada della chiesa. Lì sostai in silenzio, mentre i pensieri mi turbinavano nella testa. Poi, come una voce, si formò nella mente un pensiero: “Non devi prepararti alla morte, ma alla vita!”.
Da quel momento provai a fare ogni cosa bene, ad essere gentile con tutti, senza farmi distrarre dal mio dolore ma pronto ad accoglier gli altri. Iniziarono giorni pieni.
Non so quanto tempo mi resta, ma l’annuncio della morte è stato come svegliarmi da un sonno. E sto vivendo con insperata serenità.
J.P. – Slovacchia