8 agosto 2021 – 19a domenica Tempo Ordinario

1Re 19,4-8 / Salmo 33 / Ef 4,30–5,2 / Gv 6,41-51

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. (Gv 6,51)

Continuando la riflessione su Gesù, “pane di vita” la liturgia invita oggi a riflettere sul significato della “vita nuova” che il Signore porta. Nel vangelo odierno Gesù continua a rivelarsi come inviato di Dio, pane vivo per la fame di ogni uomo. Pane che vuole essere mangiato per una “vita piena”. Crede re in Lui è poter vivere di “vita eterna”.

Lasciarsi attirare da Lui significa anche appartenere al Padre, dare significato pieno al proprio vivere. Sì, perché ciascuno di noi ogni giorno non si accontenta di una vita qualsia si, ma cerca con tutte le forze una vita bella, significativa, piena. E Gesù si presenta a noi proprio come il “pane della vita”. Egli ci dice di “mangiare” quel pane. Mangiare il pane di Dio è nutrirsi di Cristo e di Vangelo, respirare quell’aria pulita, mangiare quel pane buono continuamente.

Domandiamoci: noi di che cosa ci nutriamo? Di che cosa alimentiamo cuore e pensieri? Stiamo mangiando generosità, bellezza, profondità? O stiamo nutrendoci di superficialità, miopie, egoismi, intolleranze? Se accogliamo in noi pensieri degradati, questi ci riducono come loro. Se accogliamo pensieri di Vangelo, di bontà e di bellezza, essi ci fanno donne e uomini di bontà e di bellezza. Se ci nutriamo di Vangelo, questo dà forma al nostro pensare, al sentire, all’amore. E diventiamo ciò che ci abita: Se ci abita il pane del cielo, diventiamo pane del cielo per chi ci incontra.

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