Ci siamo trasferiti dalla campagna in città con quattro figli. Qualcuno ci ha regalato una televisione e, attraverso questa, i bambini sono stati indotti nella mentalità consumistica. La società consumista ha il potere di umiliare le famiglie povere facendo loro sentire la loro inadeguatezza.
Mia figlia voleva una bambola per il suo compleanno, quella reclamizzata in continuazione alla televisione come «la bambola che ogni bambina deve avere» perché «quando si spinge un punto, parla e crescono i capelli». Non hanno detto però che costava una fortuna. Ancora una volta mi trovo a dover dire di no e a cercare di spiegare il perché. Mi sono proprio stufata di essere sempre la portatrice di cattive notizie e, schiacciata da morire dalla pressione e lo stile di vita della città!
Avevo soltanto 3 dollari per comperare una bambola. Ho chiesto a Dio di aiutarmi a vivere secondo le nostre possibilità economiche, senza fare il muso lungo. Gli ho chiesto anche di aiutare i nostri figli a capire che la vita è più del possedere, ma nello stesso tempo che non diventassero cinici o sofferenti per le privazioni. Ho anche aggiunto che volevo fare tutta la mia parte e che, invece di volere solo scappare, avrei cercato di amare. E poi, una cosa ancora: «Per favore, trovami una bambola per 3 dollari!».
Il giorno dopo sono andata al cosiddetto “negozio dell’Opportunity”, dove si trovano le cose di seconda mano: ho trovato una bambola che sembrava nuova, proprio per 3 dollari. Ero felicissima! Ho subito ringraziato Dio per la sua provvidenza. L’ho comprata e stavo per uscire dal negozio, quando la signora mi richiama indietro: «Ti sei accorta – dice – che quando spingi in un certo punto, la bambola parla e crescono i capelli?».
Quel giorno ho imparato come Dio sia generoso, e come sia presente nella nostra vita ordinaria, trasformando ostacoli in vittorie.
J.S. – Australia