Da qualche giorno mi si era ingrossata una ghiandola vicino al collo. Preoccupata, consulto un valente professore col quale ho lavorato in passato. Visita scrupolosa. Diagnosi? Qualche medicina e… attendere.

A casa apro il libro di spiritualità che sto leggendo in questo periodo e l’occhio cade su un brano che invita a vivere il presente “con solennità”, sotto lo sguardo di Dio. Di colpo mi ritrovo dentro la pace che mi ci voleva. Perché temere? Sono nelle mani di un Padre.

Nei giorni seguenti la visita medica, mi dedico ai miei doveri quotidiani, cercando di svolgerli con l’amore e la solennità di chi è consapevole di fare la volontà di Dio. La ghiandola al collo non fa altro che essermi di sprone in questo. E se per un momento mi vince il turbamento (Dio vorrà il sacrificio totale?), basta riaffidarmi e la pace ritorna.

Ritorno dal dottore. Nuovi accertamenti non hanno rivelato se non un po’ di anemia e linfatismo e il cuore un po’ affaticato. Ho bisogno soltanto di un lungo periodo di riposo, cambiando aria e ambiente. Il mio “ritiro spirituale” continua.

A.M. – Italia