Da quando avevo riscoperto, con altri giovani, l’attualità del Vangelo, le mie giornate avevano acquistato un altro sapore. Vivevo, non vegetavo.

Ma, ora che ero sposa e madre, mi ero “sistemata”, io che avevo sempre contestato una vita così?

Quando presi coscienza che la scelta di mettere Dio al primo posto, fatta nell’entusiasmo, andava rifatta ogni momento, tutto venne di conseguenza: i momenti con mio marito ridiventavano preziosi, i gesti quotidiani con i bambini, dialoghi costruttivi, fare la spesa, ascoltare la vicina erano occasione d’incontro e non di perdita di tempo…

Il quartiere cominciava ad essere una realtà viva per me, e il desiderio di impegnarmi in maniera non occasionale mi spinse ad inserirmi nelle strutture scolastiche insieme ad altre mamme, e poi a sollecitare presso gli organi competenti altre cose di cui lo stesso quartiere era carente…

Non so come, ma ora il tempo si è come dilatato. È bastato volgere la mia attenzione a chi mi stava accanto per uscire dai confini angusti delle quattro mura.

Nuccia – Italia