25 dicembre 2021 – Natale del Signore
Notte: Is 9,1-6 / Tt 2,11-14 / Lc 2,1-14
26 dicembre 2021 – Santa Famiglia
1Sam 1,20-22.24-28 / 1Gv 3,1-2.21-24 / Lc 2,41-52
Oggi, nella città di Davide, è nato per noi il Salvatore (Lc 2,11)
Eccoci al Natale. “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio”. Dio si fa uomo. Dio viene tra noi nella fragilità di un bambino, un neonato privo di potere e minacciato dai potenti. Egli viene tra i suoi e i suoi non lo accolgono. Una circostanza, apparentemente casuale, colloca la nascita di Gesù a Betlemme, dove Giuseppe e Maria si sono recati per rispondere al censimento ordinato dall’imperatore Cesare Augusto.
Il discendente “che regnerà per sempre” nasce all’interno dello spazio domestico adibito al ricovero degli animali, perché non c’era posto per Maria nella stanza riservata agli ospiti. Le fasce che avvolgono il neonato e la deposizione nella mangiatoia accomunano la nascita e la morte di Gesù sotto il segno del rifiuto.
Accorrono alla grotta alcuni pastori ai quali è apparso un angelo per recare loro il lieto annuncio della nascita del Salvatore. Essi sono avvolti nella luce di Dio. Luca di essi sottolinea l’atteggiamento della vigilanza, che è necessario per tutti coloro che desiderano accogliere Gesù e il suo messaggio, per poter diventare suoi discepoli. La salvezza accade nell’oggi della storia, della nostra storia. Oggi per noi nasce il Salvatore. Bellissimo questo “per voi”: Dio si fa uomo solo ed esclusivamente per renderci partecipi della sua vita divina, per redimere l’uomo, per arricchirlo di grazia, cioè della sua vita stessa.
Il Salvatore nasce in una grotta; viene deposto nel luogo in cui il contenuto viene mangiato. Ecco il nostro Salvatore: Dio che si dona come cibo alla sua creatura. Questo per rompere ogni chiusura; per far crescere ogni possibilità di bene; per offrire progetti di pace; per rendere visibile il mistero del Natale.