Avevo conosciuto quel giovane straniero per strada, perché mi aveva chiesto una sigaretta. Non mangiava da giorni. Era arrivato in Italia pensando di sfondare come attore, perché prestante e di bell’aspetto, ma era scivolato nel giro della droga.

Ci rincontrammo. Più conoscevo la vita di E., così diversa dalla mia, più volevo allontanarmi da lui. Ma dal Vangelo mi veniva una spinta diversa: capivo che era un prossimo da amare così come era. Così mi misi d’impegno a cercare per lui un lavoro, un’abitazione.

Quando dopo qualche tempo che ci frequentavamo mi dichiarò di essersi innamorato di me, la scoperta mise sottosopra la mia vita. Mille domande riempivano le mie notti e i miei giorni. Anche io avvertivo un certo sentimento nei suoi confronti, ma era vero amore o commiserazione? Dopo mesi senza risposte, cominciai a notare nella vita di E. un cambiamento reale: una saggezza e una visione della vita che mi stupivano.

Passò altro tempo e ci siamo sposati. Ora abbiamo ora due splendidi bambini e non ho finito di stupirmi di lui.

C. d. G. – Italia