6 marzo 2022 – 1a domenica di Quaresima
Per quaranta giorni, tentato da diavolo (Lc 4,1)
È iniziata la Quaresima e la Parola di Dio ci mette davanti una verità: il male esiste, anche se nel nostro mondo, malato di buonismo, tante volte viene negato o vezzeggiato. Il vangelo di questa domenica ci presenta Gesù che, condotto dallo Spirito Santo, arriva nel deserto dove per quaranta giorni è tentato dal diavolo.
Questo racconto, posto all’inizio della missione pubblica di Gesù, è la prova che conferma la sua identità: è il Figlio del Padre celeste. La sua obbedienza alla volontà di Dio nasce dal fatto che in Lui abita lo Spirito di Dio e si rende manifesta nella prova. Secondo la tradizione della Bibbia infatti la fedeltà a Dio emerge nella “prova”, perché “l’oro si prova con il fuoco” (Siracide 2,5). Per questo le tentazioni rappresentano la prova che Gesù è il Figlio di Dio.
Guidato e abitato dallo Spirito, Gesù non lotta da solo: è Figlio di Dio per nascita e perché agisce in obbedienza a Lui. Gesù combatte le tentazioni a colpi di Parola di Dio, non dicendo nulla di suo, ma citando la Bibbia. Questa è la strada di Gesù e questa è la strada per ogni battezzato.
Non possiamo usare Dio per avere più cose, per avere più potere, per avere quello che vogliamo noi. Dio vale più di tutto e la comunione con Lui è il cibo desiderabile. Dio va cercato per se stesso, non per quello che può darci in seguito alle nostre richieste; va amato come Signore della vita più di qualsiasi altro antagonista. Proviamo in questa settimana ripetere spesso il versetto del salmo (16,2) che dice: “Il mio Signore sei tu, solo in te è il mio bene”. Sei tu, Signore, l’unico mio bene.