13 marzo 2022 – 2a domenica di Quaresima

Salì sul monte a pregare (Lc 9,28)

Oggi il vangelo ci racconta la trasfigurazione di Gesù. Questo episodio occupa un posto centrale nei vangeli sinottici. Come al battesimo, anche qui la voce celeste rivela Gesù come Figlio; ma ora questo suo essere Figlio diventa per così dire visibile anche nella sua umanità. E noi pure abbiamo la possibilità di vedere le cose in modo diverso e nuovo, di percepire un “altro volto” di Gesù.

Nella Bibbia la visione di Dio e la sua conoscenza spesso si acquistano sul monte (esempi: L’Oreb/Sinai, il monte Carmelo…). Per i discepoli l’invito a salire sul monte è la chiamata a cambiare prospettiva, abbandonando il modo di vedere della “valle” e accogliendo un modo di vedere diverso. È nella preghiera che si percepisce questo volto “altro”, che Gesù assume cambiando d’aspetto. Coinvolgendo i suoi discepoli nella preghiera, mostra loro la sua gloria.

Certamente a ciascuno di noi è capitato, dopo un tempo di preghiera intensa, di essere tornato alla vita con un cuore diverso, soprattutto quando ci sono tragedie della vita capaci di spezzare gli animi più forti, le volontà più tenaci, i caratteri più decisi. Sono certo che molti di noi hanno provato momenti simili e hanno scoperto che solo nell’abbandono a Dio nella preghiera è il segreto per superare ogni sciagura e difficoltà.

È successo così anche a Gesù: si è trasfigurato “mentre pregava”. Molte volte Luca sottolinea questo atteggiamento confidente di Gesù. È questo il grande segreto per conservare e accrescere la fede, il grande segreto per affrontare le battaglie quotidiane della vita: la preghiera che ci permette di entrare nel cuore di Dio.

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