Con la malattia la vita cambia, ci si sente un nulla, senza futuro, con la morte sempre davanti.

Nell’anticamere della sala operatoria, prima di un intervento di molte ore, mi è passata davanti la mia vita con tutti i vuoti e le mancanze, e ho provato un dolore indicibile e un senso di sgomento.

Ho pensato a Gesù che nell’abbandono ha patito molto di più di quello che provavo io, e mi sono affidato a lui. In quell’istante mi è venuta in cuore un’immensa gioia, profonda, dolcissima, una pace di Paradiso, e gli ho detto: “Eccomi, con te posso fare tutto». Gesù nel suo abbandono è davvero tutto il Vangelo vissuto, la porta del Paradiso.

Mario – Italia