Durante una vacanza in comitiva, avevo come compagne di stanza due bambine. Una sera, parlando delle nostre famiglie, mi chiesero notizie della mia nipotina di sette anni. Mi irrigidii! Senza saperlo, avevano messo il dito nella piaga: il padre di lei, infatti, sei anni prima aveva causato la morte di mia figlia in un momento di follia. Da allora, pur di non rivedere mio genero, non andavo mai a trovare neppure la mia nipotina.

Le due bambine ascoltarono attente questa storia terribile, poi una di loro osservò: “Ma noi cristiani dobbiamo perdonare…”. E l’altra: “Tu devi mettere in un pacchetto tua figlia, il dolore passato, fargli un fiocco molto grande e mandarlo a Dio”. E poi: “Perché, quando torniamo in città, non compri delle caramelle e vai a trovare la tua nipotina?”.

Nel candore e nella semplicità di quelle bambine, avvertii la voce di Dio, che mi faceva vedere possibile ciò che solo un istante prima era per me inimmaginabile. Ce ne volle perché trovassi il coraggio di bussare a quella porta. Poi la pace, quella pace che più non conoscevo.

Una vedova – Argentina