Clare Crockett nacque il 14 novembre 1982 a Derry, nell’Irlanda del Nord. Fin dall’infanzia accarezzava il sogno di diventare una stella del cinema. A soli quindici anni l’avevano già assunta come presentatrice di programmi televisivi per giovani.

Ma qualcosa di inaspettato accadde durante la Pasqua del 2000. Fu invitata a partecipare alla Settimana Santa organizzata dalle Serve del Focolare della Madre, in Spagna. Lei pensò di trasformarla in vacanza e trascorse i primi giorni della settimana prendendo sole e fumando. Il Venerdì Santo qualcuno le disse: «Clare, oggi devi entrare in cappella. Oggi è Venerdì Santo». Clare andò, rimanendo in fondo nell’ultimo banco. Durante l’adorazione della Croce, i fedeli si inginocchiavano a baciare la croce. Clare si unì alla fila. Anche lei si inginocchiò. Quando si concluse la liturgia, una suora la trovò in lacrime che ripeteva: «Egli è morto per me. Mi ama! Perché nessuno me l’ha detto prima?». E comprese che «l’amore si paga solo con amore». Decise di essere sua e donargli tutto.

Di ritorno in Irlanda però entrò di nuovo nella voragine della superficialità e del peccato che il mondo del cinema le offriva. Ella stessa disse: «Vivevo male, vivevo in peccato mortale. Bevevo molto, fumavo molto, iniziai a fumare droghe, continuavo a uscire con i miei amici e il mio ragazzo. Ero uguale a prima. Non avevo la forza di tagliare fuori dalla mia vita tutto, perché non avevo chiesto al Signore che mi aiutasse». Una notte, sentì nel cuore che Gesù le diceva: «Perché mi continui a ferire?». La presenza di Dio era così forte che non poteva ignorarla. Clare si arrese di fronte alla verità dell’immenso amore di Gesù Cristo.

Entrò come postulante nelle Serve del Focolare della Madre all’età di diciotto anni, l’11 agosto 2001. Suor Clare sprigionava gioia e in lei era evidente la presenza del Signore. Coinvolgeva le persone per arrivare alle loro anime e mostrare loro la Verità, Gesù Cristo. Suor Isabel Cuesta ricorda: «C’era un’immagine che suor Clare usava molto e che l’aiutava a mettere ogni giorno la sua vita nelle mani di Dio: era l’immagine dell’“assegno in bianco”. Ogni giorno offriva al Signore un assegno in bianco, affinché Egli le potesse chiedere tutto quello che voleva».

Fece la professione solenne l’8 settembre 2010. Nel 2012 fu inviata in Ecuador. Sotto il sole o sotto le piogge torrenziali, lei e le sue sorelle visitano le umili casette nella zona rurale di Playa Prieta. Oltre a distribuire alimenti e medicine donavano il Signore. Tutti la ricordano con la sua inseparabile chitarra. Il suo modo di cantare era un riflesso del suo modo di vivere. Suor Kelly ricorda: «Quando cantava non si risparmiava, e quando viveva non si risparmiava, tutto sembrava poco per Cristo».

Il 16 aprile 2016 a Playa Prieta ci fu un grande terremoto. Era già buio. Suor Clare, con le aspiranti, era al primo piano del convento dove teneva una lezione di chitarra. La forte scossa fece crollare l’edificio in cui si trovavano quattro suore e sette ragazze. Solo cinque furono recuperate in vita. Quel giorno, a pranzo, Clare aveva detto: «Io non ho paura della morte. Perché dovrei avere paura della morte se vado da Colui con cui ho sempre anelato stare tutta la mia vita?». Il Signore aveva detto un giorno a santa Caterina da Siena: «Io sono il tutto e tu sei il niente». Così è stata la vita di suor Clare.

di Maria Emmanuel Corradini, da “Luoghi dell’Infinito”