7 agosto 2022 – XIX domenica del Tempo Ordinario

Anche voi tenetevi pronti (Lc 12,40)

Il tema che lega tra loro le letture dell’odierna liturgia riguarda essenzialmente la fede, virtù fondamentale per la vita del discepolo, assieme alla speranza e alla carità.

La fede non è soltanto un credere intellettuale ad alcune verità, ma è una relazione: è riporre la propria fiducia in Dio. Per questo Luca ci invita a spostare il baricentro del proprio cuore dai forzieri e dalle banche, al vero tesoro che non marcisce mai e che nessuno potrà depredare. Questo tesoro, secondo il terzo vangelo, è il prossimo, in particolare i poveri e i più bisognosi, con i quali Dio ama identificarsi.

Capiamo che la scelta domanda vigilanza. Per questo Gesù ci invita a “tenerci pronti”. Questo aggettivo “pronto” può avere una sfumatura passiva (come nel caso “la cena è pronta”) e una sfumatura attiva (come nel caso “sono pronto a fare qualcosa). Le due sfumature di significato vanno mantenute, perché i discepoli, preparati da Gesù ad affrontare le sfide della storia e del mondo, sono invitati a tenersi pronti, nell’attesa dell’incontro con il Signore.

Essere pronti significa vivere un’attesa tutt’altro che passiva nella consapevolezza che siamo costantemente sollecitati a scegliere tra due vie. Quella del bene che porta alla salvezza e quella del male, che provoca solo distruzione. Così, o si vive ripiegati sui propri interessi egoistici, oppure si vive nella consapevolezza di dover arricchire presso Dio a favore del prossimo, prodigandosi per il bene degli altri. È pronto chi ama: una mamma e un papà sono sempre “pronti” per i propri figli.

Vorremmo anche noi, in questa settimana, far sì che la nostra “prontezza” nasca dal nostro amore a Dio e ai fratelli. E siccome la presenza di Dio è continua e sicura facciamo sì che il nostro cuore sia sempre pronto a questo incontro.

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