15 agosto 2022 – Assunzione B. Vergine Maria
La festa dell’Assunzione non ha avuto sempre questo nome. Quando è nata – tra i secoli V e VI – veniva considerata un po’ come le feste degli altri santi e celebrava la memoria del giorno in cui Maria si era “addormentata” nel Signore. Con questa espressione i cristiani dei tempi antichi indicavano precisamente la morte; e il giorno della morte dei santi veniva chiamato il loro “dies natalis”, cioè il giorno della loro nascitaalla vita vera, quella eterna, nella piena comunione con Dio.
Un po’ per volta, però, nella riflessione e nella preghiera dei credenti, l’evento della “morte” di Maria, la Madre del Signore, apparve in modo sempre più chiaro come un caso “speciale”, rispetto alla morte dei martiri, degli altri santi e dei comuni cristiani. Si giunse gradualmente alla generale convinzione che ora si trova espressa nel prefazio della Messa odierna così: Dio “non ha voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che ha generato il Signore della vita”. Ed è proprio questa convinzione che fu definita come verità di fede da papa Pio XII il primo novembre 1950 con queste parole: “Al termine della sua vita terrena, l’immacolata madre di Dio, Maria sempre vergine, è stata assunta corpo e anima nella gloria celeste”.
Al di là di altri aspetti più “facili”, di intonazione devozionistica o sentimentale, sul piano propriamente religioso la festa di oggi ci richiama a una questione di fondo, come verifica della nostra fede: ed è il nostro atteggiamento personale e vissuto di fronte alla prospettiva e alla realtà della morte.
La festa dell’Assunzione della Vergine Maria è come un prolungamento della festa di Pasqua: è una professione di fede/speranza nella risurrezione. Gesù infatti – come ricorda s. Paolo nella 2a lettura – “è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti”; e “come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo”. Maria, che è stata così intimamente unita a Cristo nel tempo della sua vita terrena, lo ha seguito da vicino anche al di là della morte, nella redenzione totaledi tutto il suo essere (anima e corpo), divenendo così, per volere e per grazia di Dio Padre, “più pienamente conforme al Figlio suo” (Lumen Gentium, 59). E precede tutti noi nella partecipazione allo stesso destino, quando Cristo “consegnerà il regno a Dio Padre” (cf 2a lettura).
Non mancate alle celebrazioni organizzate dalla parrocchia in occasione della solennità dell’assunzione