Quando Chiara Lubich ha fondato il Movimento dell’Unità in politica si chiedeva perché i dirigenti delle nazioni non si affidino alla provvidenza dell’Eterno Padre e non contino sul «date e vi sarà dato» il centuplo, del Vangelo, anche per risolvere i problemi sociali.

Nella mia piccola esperienza ho visto che questa dinamica del “centuplo”, che tante volte ho sperimentato nella mia vita individuale e familiare, comincia a farsi presente anche nel preventivo della mia amministrazione come direttrice del Programma comunità e servizio del Ministero della Pubblica Istruzione.

Appena arrivata a questa funzione ho trovato che al mio Programma erano stati assegnati due milioni di dollari, come preventivo annuale. Ma due mesi dopo la forte recessione economica e le raccomandazioni fatte dall’IMF hanno fatto sì che si tagliasse un 30% del preventivo per le spese dello Stato. Mi sono trovata con quasi un quarto di milione di dollari in meno. Ho detto ai miei collaboratori di non preoccuparsi e di andare avanti con il lavoro, senza togliere niente al nostro programma.

Una settimana dopo la direttrice di un altro Programma del Ministero mi telefona: «Sai, mi è piaciuto molto quello che ti ho sentito dire sulla solidarietà nelle scuola e ho pensato che possiamo lavorare insieme per questo…». Ciò significava che mi offriva di appoggiare con un milione di dollari le scuole che fanno progetti solidali. Ma non è finito lì. Alcuni giorni dopo mi chiama un altro direttore: «Guarda, ho risparmiato mezzo milione di dollari del mio Programma, per fare qualcosa insieme a te».

La provvidenza è arrivata anche in personale per lavorare. Essendo nuovo, il mio Programma del Ministero contava solo una quindicina di impiegati. Uno dopo l’altro si sono avvicinati specialisti e amministrativi dell’organico permanente del Ministero per dirmi che volevano lavorare nel progetto con me o che volevano fare qualcosa per la solidarietà nelle scuole. In tal modo siamo arrivati a comporre un’équipe di lavoro di 35 persone! In un modo un po’ insolito per lo Stato argentino sono arrivati anche dei volontari: adesso ci sono tre persone laureate in Scienze dell’Educazione che vengono due o tre giorni a settimana a lavorare in modo gratuito per il Programma.

N.T. – Argentina