11 settembre 2022 – XXIV domenica del Tempo Ordinario

Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte (Lc 15,10)

Il tema che accomuna le letture odierne è la misericordia di Dio nei confronti degli uomini. E sappiamo che la rivelazione della misericordia di Dio raggiunge il culmine nella presenza di Gesù in mezzo a noi: è Lui il volto visibile della misericordia di Dio. Questa non si può comprare, si può solo ricevere come un dono. Per farci comprendere questo, l’evangelista Luca ci racconta tre parabole: la pecora smarrita, la moneta perduta e il padre misericordioso. L’inizio del capitolo 15 fornisce lo spunto concreto perché Gesù possa proclamare le tre parabole della misericordia: “Si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: Costui accoglie i peccatori e mangia con loro. Ed egli disse loro questa parabola…”.

Luca ci dice che noi possiamo perderci allontanandoci dalla comunità; ma possiamo perderci anche in “casa” cioè restando fisicamente nella comunità. La conversione è questione di cuore: solo la misericordia di Dio tocca il cuore e lo cambia. Per mantenerlo nuovo poi è necessaria la Parola di Dio accolta e messa in pratica. Nella parabola della pecora perduta, Luca ci tiene a sottolineare che lo sforzo non è compiuto dalla pecora, ma dal pastore, che fa di tutto per cercarla e recuperarla. La conversione è frutto prima di tutto di Dio che va alla ricerca di chi è lontano da Lui. Per Dio infatti siamo in ogni caso un bene prezioso. E il ritrovamento vale bene una festa: gioia in cielo, una gioia condivisa con gli angeli. Nessun rimprovero, nessuna predica, nessuna rivendicazione; solo l’immensa gioia provocata dal ritrovamento e dal ritorno a casa. Anche noi, comunità cristiana, dovremmo essere “casa accogliente”, dovremmo essere capaci di essere attrattivi, non perché tutto va bene, ma perché abbiamo un cuore come quello di Dio.

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